Santa Cruz Stigmata 4: Gravel senza limiti!
Oltre il gravel tradizionale, verso nuovi orizzonti
La Santa Cruz Stigmata 4 è una bici gravel che sfida le definizioni, abbracciando molteplici interpretazioni del ciclismo. La sua versatilità la rende adatta a un ampio spettro di terreni e stili di guida, dal gravel puro alle sfide tipiche della mountain bike, fino a trasformarsi in una bici da strada con gomme larghe.
Santa Cruz Stigmata 4: Un telaio in carbonio versatile per infinite avventure
Il cuore della Stigmata 4 è il telaio full carbon, progettato per ospitare pneumatici fino a 50 mm di sezione. Il Glovebox, un vano integrato nel tubo obliquo, offre spazio per piccoli oggetti, mentre il passaggio cavi esterno facilita la manutenzione. La geometria moderna, con un orizzontale allungato, favorisce stabilità e controllo su terreni sconnessi, mentre l’angolo del piantone è quasi “perpendicolare” per una pedalata efficiente.
Cinque allestimenti per soddisfare ogni esigenza
La Stigmata 4 è disponibile in cinque allestimenti che coprono una vasta gamma di budget e preferenze. Si parte dall’Apex 1X e Rival AXS 1X, entrambi con monocorona, a 4.099€ e 5.499€ di listino. Per chi preferisce la doppia corona, ci sono i modelli Rival AXS e Force AXS RSV, rispettivamente a 5.499€ e 7.699€ di listino. Il top di gamma è rappresentato dalla Stigmata Force AXS 1X RSV, dotata di reggisella telescopico Reverb AXS e forcella ammortizzata RockShox Rudy Ultimate, al prezzo di 8.499€.
In sintesi, la Santa Cruz Stigmata 4 è la bici perfetta per chi cerca una gravel senza limiti. Sia che tu voglia esplorare sentieri inesplorati, affrontare lunghe distanze su terreni variabili o semplicemente divertirti su strade sterrate, la Stigmata ti accompagnerà in ogni avventura.
Perché scegliere la Stigmata?
- Versatilità: adatta a gravel, MTB e bici da strada con gomme larghe
- GloveBox
- Telaio in carbonio leggero e performante
- Geometria moderna per stabilità e controllo
- Ampia scelta di allestimenti per soddisfare ogni esigenza
- Garanzia a vita sul telaio